Un impianto di riscaldamento è un impianto termico per la produzione e la distribuzione di calore. In ambito civile si intende il sistema usato per riscaldare ambienti abitativi o lavorativi.
La caratteristica di un impianto di riscaldamento è di generare il calore in un punto e trasferirlo in altri punti.
Gli impianti di riscaldamento sono classificati per:
Il metodo più diffuso per generare il calore è di bruciare un combustibile fossile in una caldaia. Il calore viene usato per riscaldare l’aria, l’acqua o il vapore e questi vengono convogliati verso il punti di destinazione attraverso condotti dedicati. Solitamente l’impianto di riscaldamento è abbinato all’impianto di produzione di acqua calda sanitaria con un’unica caldaia in comune.
Le differenze tra i sistemi di riscaldamento usati dipendono da diversi fattori quali:
La caldaia è un’apparecchiatura che trasforma l’energia di un combustibile in calore e lo rende disponibile in un circuito contenente acqua o aria che ha la funzione di distribuire il calore negli ambienti ed eventualmente nell’acqua dell’impianto sanitario.
Un impianto che usa l’acqua calda per il trasporto del calore, in genere include:
La circolazione dell’acqua avviene in una struttura poggiata sul pavimento e coperto da superficie calpestabile (pavimentazione). Attraverso un tubo disposto in modo da coprire possibilmente tutta la superficie di ogni locale, si fa passare acqua calda che a sua volta riscalda massetto e pavimento. Il calore viene scambiato attraverso irraggiamento alle superfici verticali ed il soffitto e per effetto secondario l’aria. Un impianto a pavimento, detto anche “a pannelli radianti”, innalza la temperatura media delle superfici e di conseguenza con la stessa temperatura operativa, di comfort, si può mantenere la temperatura dell’aria più bassa. L’impianto a pavimento è più efficiente di impianti a convezione e portano ad un risparmio min. del 10% a parità di edificio riscaldato.
Gli impianti che fanno circolare il vapore sono simili a quelli con acqua calda. La componentistica dell’impianto deve essere tarata su temperature e pressioni molto più elevate.
Nei sistemi dove si usa l’aria calda, il riscaldamento dell’aria può essere locale, ad esempio con un termoconvettore costituito da una fonte di calore (focolare, stufa, resistenze elettriche, pompa di calore) e ventole, oppure remoto, e l’aria calda convogliata verso i locali attraverso dei tubi. Il riscaldamento dell’aria è un sistema usato spesso nei grandi spazi delle fabbriche o dei capannoni.
Dove vi è una notevole escursione termica tra il giorno e la notte, si adopera la tecnica dell’accumulo giornaliero e il rilascio notturno, ad esempio strutturando i muri della casa in modo che assorbano notevoli quantità di calore dal sole per poi rilasciarlo dopo il buio.
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